Si può essere
geni in vari modi, e si può essere geni di vario tipo. Esiste un tipo di genio
che risulta palesemente tale fin dagli inizi della sua carriera, ed esistono
poi quei geni che necessitano di qualche tempo prima di essere riconosciuti,
scovati e comunemente accettati. Con questa breve storia pseudo-biografica (e particolare canzone annessa), voglio parlare di quest' ultimo tipo di
geni, una personalità che forse risiede ancora in quel limbo dove non è facile essere definiti.
Secondo me, secondo il mio intuito, Jack White è un
genio, anche se bisognerà ancora aspettare del tempo prima che la comunità
musicale trovi unanime accordo.
Jack White - From The Basement |
John Anthony
Gillis, in arte Jack White, nasce a Detroit in 9 luglio del 1975. Fin da
piccolo dimostra grandi doti musicali, cominciando a suonare la batteria, per
poi cimentarsi ad apprendere a suonare il piano da autodidatta ed infine
trovando nella chitarra il suo strumento principale. La particolare ed
eccentrica personalità di Jack risulta chiara forse più dalle sue dichiarazioni
che dalla sua biografia. Egli racconta, riferendosi alla sua infanzia: “Ero
troppo orgoglioso per dire – ok, mi faccio piacere quello che piace agli altri,
così mi diverto di più. Avrei voluto riuscirci, avrei voluto essere un bambino
più felice”. Gli esordi di White sono fatti di piccole band locali, e tanto,
tanto folk. Poi, nei primi anni '90 Jack conosce Meg White, cameriera di un bar
nei sobborghi di Detroit, e dal loro incontro nascono i White Stripes. In
questo duo, per la prima volta, Jack ritrova la sua dimensione più creativa e
soprattutto libera da quegli schemi chiusi e pre-impostati di cui un gruppo
complesso può essere succube. Dal 1998 i due compongono un album dopo l'altro
fino al loro scioglimento, nel 2011, che si formalizza con una bellissima
dichiarazione di Jack : “ I White Stripes non appartengono più a Jack e a Meg.
Da oggi i White Stripes appartengono a voi, e potete farne ciò che volete. La
bellezza dell'arte e della musica può durare per sempre, se la gente lo vuole.
Grazie per aver condiviso con noi quest'esperienza. Il vostro coinvolgimento
non verrà mai perduto, e per questo vi siamo sinceramente grati ”.
White Stripes a
parte, la carriera di Jack White è ricca di progetti, collaborazioni,
side-bands, album solisti, e chi più ne ha più ne metta. Tra i tanti
nell'elenco ci sono i “The Raconteurs”, band formata dallo stesso White e dal cantautore americano Brendan
Benson. I due artisti sono senza dubbio la colonna portante e la mente musicale del gruppo. Compongono il
primo album, “Broken Boy Solier”, praticamente da soli, reclutando solo
successivamente Jack Lawrence e Patrick Keeler come parti integranti della
band. Il capolavoro, però, avviene con il secondo album, registrato nel 2008 ed
intitolato “ Consolers of the Lonely ”. E' un disco denso di contenuti, sia dal
punto di vista musicale, ove compaiono forti influenze di Blues, Rock, Folk,
sia dal punto di vista dei testi che Jack scrive. L'apice viene decisamente
raggiunto con il brano “Carolina Drama”, una ballata che incorona White degno
erede del più grande Folkman, Mr. Bob Dylan. Carolina Drama è una storia,
raccontata con parole fredde e taglienti. Così vera e dettagliata che ascoltandola
sembra di farne parte, parola dopo parola, verso dopo verso. E' una canzone talmente
densa di contenuto, che non ha bisogno nemmeno di un ritornello. Ciò che rimane
in testa, a parte il semplicissimo “La La La La” finale, sono le scene di una
famiglia disastrata - da cui la definizione di “drama” - che chiunque,
ascoltando questa canzone, non può far
altro che rivivere nelle vesti di un osservatore diretto ed invisibile. Ed ecco
però la genialità di White che ribalta la situazione nello svolgersi degli gli
ultimi due versi. Egli è infatti capace di
trasformare il punto di vista assoluto dell'osservatore - l'ascoltatore,
già certo di avere la verità in pugno -
in una semplice e soggettiva “versione dei fatti” che si dimostra
inevitabilmente fragile e che come un castello di carta cade di fronte al
finale aperto della storia. Sarà quindi solo la fantasia di chi ascolta a poter
chiudere il cerchio di questo Dramma in Carolina.
Francesco (Furbish) Furbastro
Molto bella la canzone, non conoscevo la band, mi ero fermato ai White Stripes. Ma quindi, qual è la vera versione della storia?
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